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  • Immagine del redattorePsicologa Francesca Bordone

I nuovi adolescenti: dalla trasgressione alla delusione



Fino a qualche decennio fa, la problematica centrale dell’adolescenza era identificata nella TRASGRESSIONE, la volontà di andare contro regole e norme stabilite dagli adulti, di ribellarsi, di opporsi, così da affermare se stessi e dar voce ai propri bisogni.

Nella nostra società di oggi le cose sono cambiate.


Non che la trasgressione non faccia più parte degli adolescenti. Il tentativo di mettere alla prova i limiti posti dagli adulti, come tanti di voi sapranno, è un aspetto ricorrente in adolescenza.

Tuttavia, quello che più di ogni altra cosa mette in difficoltà gli adolescenti nel loro percorso di crescita ha a che fare con la DELUSIONE.


Ciò che gli adolescenti si trovano a dover contrastare oggi non è più tanto la regola imposta dai genitori o le norme del contesto sociale, quanto delle ASPETTATIVE IDEALI ED ELEVATE SU DI SÉ, così elevate da essere irraggiungibili e quindi spesso fonte di dolore.

Bisogna essere sempre al top, sempre prestanti, bisogna piacere sempre e a tutti, non sbagliare, non essere deboli, bisogna essere sempre un passo davanti agli altri, spingersi sempre un po’ oltre per essere apprezzati, idolatrati, in poche parole, per essere visti e riconosciuti dagli altri.

Quindi, per sentirsi riconosciuti e sentire di avere un valore personale, bisogna avere successo, popolarità, non bisogna fallire né mostrare fragilità.

Tutto ciò in un periodo della vita in cui le fragilità, le incertezze, i dubbi, le paure e le cadute sono all’ordine del giorno. Un periodo in cui non ci si sente mai abbastanza, mai totalmente capaci e definiti, ma perché così è fisiologicamente.


Quindi possiamo immaginare come in questa condizione contraddittoria, la delusione per i ragazzi sia dietro l’angolo, accompagnata da forti emozioni di rabbia, tristezza e vergogna per non aver risposto alle aspettative proprie e del contesto sociale più ampio. Ed è proprio da qui che spesso nascono i vissuti di disagio e fatica degli adolescenti di oggi.


Riflettere su questi aspetti ci può far capire quanto oggi più che mai sia importante ridimensionare le aspettative che i ragazzi si costruiscono su se stessi e, in generale, su come funziona la vita e il mondo.

E in questo ovviamente siamo noi adulti per primi a dover contemplare lo sbaglio, l’imperfezione, le debolezze. A ridare importanza ai rapporti umani veri, sentiti, non basati solo sull‘immagine, sulla popolarità o sulla prestazione.

Rapporti in cui si può essere amati ed apprezzati anche e sopratutto nell’errore e nei difetti. In cui non occorre aderire a un prototipo, ma in cui la differenza viene riconosciuta e sostenuta per il suo grande valore.


Se giorno dopo giorno, nella relazione con loro, riusciamo a trasmettere ai ragazzi questo tipo di valori, possiamo aiutarli a costruire un senso di sé più realistico, più sincero, più benevolo verso la propria persona e gli altri. Pronto ad accettare la delusione come parte integrante e affrontabile della vita, e non come ostacolo inaccettabile e insormontabile.


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